sabato 3 gennaio 2015

La poesia della domenica - William Blake, E quei piedi nei tempi antichi

Un breve componimento che il poeta inglese antepose a mo' di prefazione a uno dei suoi libri profetici, Milton: a poem (1804-1810).
La lirica prende avvio dalla leggenda secondo cui il Cristo, durante la giovinezza (in compagnia di Giuseppe di Arimatea), avrebbe visitato Glastonbury, centro poi divenuto culla della cristianità britannica e custode del Graal. Blake, che ebbe a cuore tale credenza, si chiede: davvero Gesù camminò sui nostri pascoli, fra le nostre vallate, sulle pendici delle nostre vette annuvolate? Fondò qui la Gerusalemme celeste, dove ora vomitano fumo e fuoco le oscure fabbriche di Satana ("dark Satanic Mills"), simbolo della Rivoluzione industriale e della nuova età del ferro, il Regno della Quantità che si oppone alla religione dell'amore e della fratellanza? Occorre combattere - continua il poeta - incessantemente, in modo da favorire la Seconda venuta del Cristo e rifondare Gerusalemme nella verde Inghilterra ("green & pleasant Land").
Blake intesse la sua invettiva antimaterialista con citazioni costanti dalla Bibbia e una simbologia potente, carica di rimandi emotivi profondi, e pertanto capace di poter esser intesa senza una particolare esegesi (necessaria nei Libri profetici vista l'impenetrabilità del complesso metaforico).
Bruce Dickinson, cantante del celeberrimo gruppo heavy metal britannico Iron Maiden, riprese proprio questa lirica nella canzone Jerusalem; fatto non infrequente nel rock europeo più duro, il cui afflato antiborghese è spesso imbevuto degli umori letterari di ascendenza romantica o fantastica (saghe nordiche e celtiche).

E quei piedi nei tempi antichi
Camminarono sulle verdi montagne d’Inghilterra?
Ed il Sacro Agnello di Dio
Fu visto sui dolci pascoli d’Inghilterra?

E risplendé il Volto Divino,
Sulle nostre colline nuvolose?
E fu qui edificata Gerusalemme,
fra queste oscure fabbriche di Satana?

Portatemi il mio arco d’oro ardente
Portatemi le mie frecce del desiderio
Portatemi la mia lancia! Oh nubi, apritevi!
Portatemi il mio carro di fuoco!

Non cesserà mai di combattere la mente
Né la mia spada dormirà nella mano
Finché non avremo fondato Gerusalemme
Nella verde e amena terra d’Inghilterra (1)


(1)
And did those feet in ancient time
Walk upon England's mountains green:
And was the holy Lamb of God,
On England's pleasant pastures seen!

And did the Countenance Divine,
Shine forth upon our clouded hills?
And was Jerusalem builded here,
Among these dark Satanic Mills?

Bring me my Bow of burning gold;
Bring me my Arrows of desire:
Bring me my Spear: O clouds unfold!
Bring me my Chariot of fire!

I will not cease from Mental Fight,
Nor shall my Sword sleep in my hand:
Till we have built Jerusalem,
In England's green & pleasant Land

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