venerdì 24 novembre 2017

Strane storie di cani



Oggi abbiamo presentato da Plautilla il libro di Maria Teresa Carbone 111 cani e le loro strane storie pubblicato dalla casa editrice Emons, nota soprattutto per i suoi audiolibri, ma anche per i gialli tedeschi e appunto per le guide 111. C'erano molti amici di Monteverdelegge, tanti padroni e padrone di cani che si sono conosciuti nei vialetti alberati di Villa Sciarra e c'era pure Barnie, il bianco cane con le orecchie nere che porta i libri in bicicletta nel logo di Plautilla. Consigliando a tutte e a tutti di leggere questo libro, fatto di  brevi storie che si possono spiluccare a colazione, in tram o la sera, prima di andare a letto, perché ricche di ironia, curiosità e affetto per gli amati quadrupedi, vi anticipiamo, a mo' di assaggio gustoso, la premessa dell'autrice:

Maria Teresa Carbone
Se noi - noi umani si intende – siamo oggi quello che siamo, lo dobbiamo anche ai cani, che ci accompagnano da decine di migliaia di anni nella buona e nella cattiva sorte. Nei loro musi pelosi ci siamo specchiati per secoli, indovinando tratti comuni, che a seconda dei casi abbiamo accolto o tenuto a distanza:  siamo cani sciolti, ci guardiamo in cagnesco, facciamo una vita da cani...
Nel tempo i cani hanno imparato a capirci, quasi certamente più di quanto noi riusciamo a capire loro. Si sono adattati agli ambienti dove abbiamo vissuto insieme e ai lavori – molti, spesso faticosi – che abbiamo chiesto o imposto loro di fare: per questo hanno forme e dimensioni diversissime, come non accade a nessun'altra specie sulla terra.
Tanti di loro sono diventati celebri presso noi umani, e di alcuni troverete le storie nelle pagine che seguono. Ma qui vorrei ricordare dei cani che all'apparenza non hanno fatto niente di speciale: non hanno corso centinaia di chilometri per ritrovare i loro compagni umani, non hanno praticato sport eccentrici, non hanno combattuto in guerra, non sono diventati stelle del cinema, della televisione o dei social network.
Per nessuno di questi cani, che per alcuni anni si sono ritrovati giorno dopo giorno lungo i viali di Villa Sciarra, a Roma – Lilli, Barnie, Tempesta, Tessie, Camilla, Indy, Sofia, e la lista potrebbe continuare a lungo – sarà eretto un monumento. Sono vissuti (e alcuni ancora vivono) quietamente, anche quando erano – o sono – famosi per i loro latrati penetranti o per la loro impenitente tendenza a lanciarsi all'inseguimento degli amanti del jogging mattutino.
Chi però ha avuto la fortuna di conoscerli e di condividere insieme a loro un pezzetto della propria vita sa che ciascuno è stato, ed è, unico e irripetibile. Come unici e irripetibili sono i cani senza storia che popolano il mondo.
Ai cani di Villa Sciarra, e ai milioni di loro compagni senza storia, è dedicato questo libro. 

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